In un
libretto di preghiere della congregazione dei Camilliani, ho trovato questa breve,
ma tanto bella, preghiera che il malato può usare come invocazione al Signore
lucrandone, volendo, la guarigione.
O Signore, la malattia ha bussato
alla porta della mia vita, mi ha sradicato dal mio lavoro e mi ha trapiantato
in un <<altro mondo>>, il mondo dei malati.
Un'esperienza dura, Signore, una
realtà difficile da accettare.
Mi ha fatto toccare con mano la
fragilità e la precarietà della mia vita, mi ha liberato da tante illusioni.
Ora guardo tutto con occhi diversi:
quello che ho e che sono non mi appartiene, è un tuo dono.
Ho scoperto cosa vuol dire:
<<dipendere>>, aver bisogno di tutto e di tutti, non poter far
nulla da solo.
Ho provato la solitudine,
l'angoscia, la disperazione, ma anche l'affetto, l'amore, l'amicizia di tante
persone.
Signore, anche se mi è difficile, Ti
dico: sia fatta la tua volontà! Ti offro le mie sofferenze e le unisco a quelle
di Cristo. Ti prego, benedici tutte le persone che mi assistono e tutti quelli
che soffrono per me. E, se vuoi, dona la guarigione a me e agli altri.
FONTE:
Titolo: Le mie preghiere; Autore: a cura dei Camilliani
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