Evangelii
Nuntiandi. Parte 6
Un
atto ecclesiale
La costatazione che la Chiesa è inviata e destinata
all'evangelizzazione, dovrebbe suscitare in noi due convinzioni.
La prima: evangelizzare non è mai per nessuno un atto
individuale e isolato, ma profondamente ecclesiale.
Ciò presuppone che egli agisca non per una missione
arrogatasi, né in forza di un'ispirazione personale, ma in unione con la
missione della Chiesa e in nome di essa.
La seconda convinzione è: se ciascuno evangelizza in nome
della Chiesa, la quale a sua volta lo fa in virtù di un mandato del Signore,
nessun evangelizzatore è padrone assoluto della propria azione
evangelizzatrice, con potere discrezionale di svolgerla secondo criteri e
prospettive individualistiche, ma deve farlo in comunione con la Chiesa e i
suoi Pastori.
Religiosi
Essi rivestono un'importanza speciale nel contesto di una
testimonianza che, come abbiamo affermato, è primordiale nell'evangelizzazione.
Questa silenziosa testimonianza di povertà e di distacco, di purezza e di
trasparenza, di abbandono nell'ubbidienza, può diventare, oltre che una
provocazione al mondo e alla Chiesa stessa, anche una predicazione eloquente,
capace di impressionare anche i non cristiani di buona volontà, sensibili a
certi valori.
In questa prospettiva, si intuisce il ruolo svolto
nell'evangelizzazione da religiosi e religiose consacrati alla preghiera, al
silenzio, alla penitenza, al sacrificio.
Laici
I laici, che la loro vocazione specifica pone in mezzo al
mondo e alla guida dei più svariati compiti temporali, devono esercitare con
ciò stesso una forma singolare di evangelizzazione.
Il campo proprio della loro attività evangelizzatrice è
il mondo vasto e complicato della politica, della realtà sociale,
dell'economia; così pure della cultura,
delle scienze e delle arti, della vita internazionale, degli strumenti della
comunicazione sociale: ed anche di altre realtà particolarmente aperte
all'evangelizzazione, quali l'amore, la famiglia, l'educazione dei bambini e
degli adolescenti, il lavoro professionale, la sofferenza. Più ci saranno laici
penetrati di spirito evangelico, responsabili di queste realtà ed
esplicitamente impegnati in esse, competenti nel promuoverle e consapevoli di
dovere sviluppare tutta la loro capacità cristiana spesso tenuta nascosta e
soffocata, tanto più questa realtà, senza nulla perdere né sacrificare del loro
coefficiente umano, ma manifestando una dimensione trascendente spesso
sconosciuta, si troveranno al servizio dell'edificazione del Regno di Dio, e quindi
della salvezza in Gesù Cristo.
Famiglia
Nell'ambito dell'apostolato di evangelizzazione proprio
dei laici, è impossibile non rilevare l'azione evangelizzatrice della famiglia.
Essa ha ben meritato, nei diversi momenti della storia della Chiesa, la bella
definizione di <<Chiesa domestica>>, sancita dal Concilio Vaticano
II.
La famiglia, come la Chiesa, deve essere uno spazio in
cui il Vangelo è trasmesso e da cui il Vangelo si irradia.
I genitori non soltanto comunicano ai figli il Vangelo,
ma possono ricevere da loro lo stesso Vangelo profondamente vissuto. E una
simile famiglia diventa evangelizzatrice di molte altre famiglie e
dell'ambiente nel quale è inserita.
Giovani
Le circostanze ci invitano a rivolgere un'attenzione
tutta speciale ai giovani. il loro aumento numerico e la loro presenza
crescente nella società, i problemi che li assillano devono risvegliare in
tutti la preoccupazione di offrire loro, con zelo e con intelligenza, l'ideale evangelico da
conoscere e da vivere. Ma d'altra parte occorre che i giovani, ben formati
nella fede e nella preghiera, diventino sempre più gli apostoli della gioventù.
La Chiesa fa molto affidamento sul loro apporto e noi stessi, a diverse
riprese, abbiamo manifestato la Nostra piena fiducia verso di essi.
Ministeri
diversificati
Acquista tutta la sua importanza la presenza attiva dei
laici nelle realtà temporali. Non bisogna tuttavia trascurare o dimenticare
l'altra dimensione: i laici possono anche sentirsi chiamati o essere chiamati a
collaborare con i loro Pastori nel servizio della comunità ecclesiale, per la
crescita e la vitalità della medesima, esercitando ministeri diversissimi,
secondo la grazia e i carismi che il Signore vorrà loro dispensare.
Noi dobbiamo anche la nostra particolare stima a tutti i laici
che accettano di consacrare una parte del loro tempo, delle loro energie, e
talvolta la loro vita intera, al servizio delle missioni.
A risentirci a Martedì 8
dicembre
FONTE: Titolo: Evangelii
Nuntiandi; Autore: Paolo VI; Editore: ELLEDICI
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