La Sindone
in pillole. Parte 11
La Sindone è un panno di lino
spigato, lungo cm. 436 e largo 100, compresa una striscia di cm. 8 sul lato
lungo posto in alto nelle ostensioni, che fu strappata non si sa quando né
perché, ma ricucita con cura allo stesso posto.
Il tessuto è una saia da quattro
(3+1), dove ogni filo di trama passa sotto tre di ordito e sopra il quarto; il
passaggio successivo si sposta dando un effetto diagonale che si inverte ogni
quaranta fili e vien detto <<a spina di pesce>>. Le due cimose sui
lati lunghi sono di tipo rarissimo. Ai lati corti vi sono piccoli orli
ripiegati.
Queste stoffe erano ignote
all'Europa del medioevo, ma i telai a 4 licci, necessari per tesserle, erano
usati dal tempo di Alessandro Magno. La torcitura dei fili è inversa rispetto a
quella usata nell'antico Egitto e rare fibre di cotone, da sempre noto in
India, incluse nei fili, fanno pensare al medioriente siropalestinese.
Osservando la Sindone si notano
subito gli annerimenti per bruciature, dovute all'incendio del 1532 che
distrusse parzialmente anche la Sainte di Chambery. In una nicchia della parete
del coro era riposto il reliquiario d'argento con la Sindone piegata in 48
doppi.
Le fiamme divampate nella notte del
4 dicembre ne investirono la parte anteriore e le pieghe prossime ad essa
rimasero alquanto annerite. Da una saldatura del coperchio cadde una goccia di
metallo incandescente che forò tutti gli strati presso un angolo ripiegato. Su
tali guasti le Clarisse applicarono 22 rappezzi subtriangolari, ricavati da
Corporali d'altare; essi spiccano più chiari simmetricamente alle linee di
bruciature. Più tardi uno fu sostituito e ne furono aggiunti altri 7 di fine
tela grigia.
L'acqua usata per raffreddare il
metallo non bagnò tutta la stoffa, lasciando intorno agli ripiegati, rimasti
asciutti, 21 aloni a losanga o quasi triangolari.
Vi sono anche dei gruppi di piccole
bruciature, più antiche, fatte mentre il panno era piegato in quattro.
Le due estremità della striscia
laterale portavano dei rappezzi, uno dei quali fu asportato, forse nel 1973.
Ripetiamo il possibile percorso
della Sindone: da Gerusalemme a Edessa e Costantinopoli, poi Lirey, Chambery e
Torino.
Nel Telo sindonico sono state
trovate le seguenti fibre e pollini di piante:
a) Granulo
di polline fra le fibre del lino.
b) Polline
di Pteranthus Dichotomus. pianta dei deserti sabbiosi e salati, aderente ad una
fibra di lino
c) Phillyrea
Angustifolia, pianta mediorientale.
d) Onosoma
Syriacum, pianta che cresce sulle rovine di Gerusalemme.
e) Epimedium
Pubigerum, pianta esclusiva dei dintorni di Costantinolpoli.
FONTE:
Autore: Prof. Giorgio Tessiore; Titolo: La Santa Sindone e il suo mistero;
Edizioni Arti Grafiche San Rocco.
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