Nel 2013 il Senato del Belgio
ha approvato con larga maggioranza una proposta di legge che estende l’Eutanasia
a minori, bambini e giovani, malati terminali incapaci di intendere e volere e
con “sofferenze insopportabili che non possono essere alleviate”. La verifica
della situazione avverrà sotto il consiglio di un’equipe medica e con il
consenso dei genitori, mentre la richiesta dovrà provenire dal diretto
interessato e uno psicologo dovrà accertarne la piena consapevolezza al momento
della decisione di “fine vita”.
La proposta di legge,
ampiamente sostenuta dall’opinione pubblica del paese e da sondaggi promossi
negli ultimi mesi, dovrà ora passare all'esame della camera belga. Gli unici
che si oppongono sono i rappresentanti delle principali confessioni religiose:
cattolici, protestanti, musulmani ed ebrei.
Il 22 gennaio 2014, i
vescovi del Belgio hanno affrontato il problema in una Conferenza Episcopale a
Grimbergen secondo i seguenti punti:
- il divieto di uccidere è
alla base di ogni società civile;
- l’apertura dell’eutanasia
ai minori rischia di preparare il campo anche per i disabili, persone affette
da demenza, malati mentali e in generale a chi mostra stanchezza di vivere
favorendo la tutela solo di chi non è malato o non è in condizioni di debolezza;
- la promozione dell’eutanasia
a fronte della mancanza di adeguate pratiche mediche per lenire il dolore non è
tollerabile in quanto il progresso medico scientifico permette di disporre di
adeguate terapie anti dolore per i casi di grave sofferenza;
- la morte e la sofferenza
sono temi che vanno affrontati come prove da vivere insieme, con la vicinanza e
con il sostegno vicendevole in controtendenza con la solitudine e l’isolamento
che la cultura e lo stile di vita favoriscono.
Samuele
(Fonte: articoli tratti da “Il Sole 24 Ore” e “Zenit”)
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