domenica 1 luglio 2012

LA RIVOLUZIONE FRANCESE

Il dramma del Settecento francese non risiede, in verità, nelle guerre, nè nelle Giornate della Rivoluzione, , ma nella dissoluzione e nel capovolgimento delle idee che avevano illuminato e dominato il Seicento. In realtà, i filosofi esaltarono ad occhi chiusi e senza ben
conoscerle le acquisizioni scientifiche del tempo, poichè, dal progresso delle conoscenze, potevano ricavare argomenti contro la tradizione, il cattolicesimo, la storia e l’autorità.
         L’Encyclopédie è una raccolta zeppa di errori, ingombra di dichiarazioni inutili, con articoli inconsistenti ed altri ancora presi da libri di terz’ordine. L’essenziale è proprio qui : l’ Encyclopédie esprime ciò che sarebbe diventato lo spirito del secolo, l’avversione per il soprannaturale, il bisogno di una spiegazione positiva del mondo, la fiducia nell’uomo, nella natura, nell’industria libera, nel commercio libero, nella bontà della scienza, nel progresso dei lumi.
         Voltaire non cessa di predicare l’unione : <<E’ arrivata l’ora in cui tutti i filosofi devono unirsi ... Fate corpo.... Radunatevi, e sarete i padroni ...>> E’ sempre Voltaire che scrive : << dobbiamo screditare gli autori ( che non la pensano come noi); dobbiamo abilmente infangare la loro condotta, trascinarli davanti al pubblico come persone viziose. E raccomanda il segreto : colpite e nascondete la mano.
         Nella voce << Economia politica>> dell’ Encyclopédie Rousseau stabilisce le basi della società futura di cui un aspetto è la subordinazione dei contraenti alla <<Volontà generale>>. Ed è così che la <<Volontà generale>>, con l’astuzia, con la paura o con la forza, rende schiava la <<pluralità>>. Lo stato è padrone della coscienza poichè << la giustizia, il bene pubblico, le virtù sociali e tutti i doveri dell’uomo e del cittadino, spetta al governo conoscerli>>. <<Lo Stato è padrone dei beni dei suoi membri secondo il contratto sociale>>.
         La Repubblica si identifica con una dottrina; la Società è sottomessa a un dogma. Far passare questo dogma nei fatti, tradurlo in azione, riorganizzare il mondo conformemente ai suoi postulati : questa è la politica rivoluzionaria.
         La proprietà, la famiglia, la corporazione, la città, la provincia, la patria, la Chiesa : sono altrettanti ostacoli da abbattere. <<La nostra gente non ha più tempo per stare allegra, deve prima abbattere Dio e il Re; dal primo all’ultimo, uomini e donne, si dedicano con coscienza alla loro demolizione>>.

Emmanuele
Fonte:
Autore: Pierre Gaxotte; Titolo: LA RIVOLUZIONE FRANCESE;
Editrice: Mondadori

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