domenica 24 giugno 2012

IL SESSANTOTTO

Guardando a quel periodo della storia occidentale quello che sorprende l’autore è l’odio che allora si riversò contro il concetto e l’esperienza dell’autorità in tutti gli aspetti della vita. Con l’autorità venne negata la paternità nella religione, nella politica, nella famiglia, nelle scuole e nel lavoro.
La famiglia e la scuola non hanno avuto una capacità di reazione, a queste cose, e si è persa la capacitò di educare. L’autorità, perciò, era derisa e vilipesa. Un’altra conseguenza di questa situazione fu la disgregazione dei costumi sessuali attraverso la pornografia.
I giovani a digiuno di informazione e cultura ma prepotenti e aggrressivi si facevano sostenitori dell’ideologia comuista appresa in confuse riunioni assenbleari. Questi giovani erano improvvisati lettori dei sunti sconnessi riportanti stralci degli scritti di Marx, di Engels e Lenin.
L’aspirazione all’amore puro sponsale, fu estirpata con il messaggio violento del sesso libero ridicolizzando tutto ciò che conserva qualche traccia di sacro, di nobile e di buono. I valori del coraggio, dell’intraprendenza, dello sforzo e del sacrificio scomparvero dalle scuole e dalle cattedre.
L’obbedienza verso i genitori, i maestri, gli educatori, gli istruttori nell’apprendistato e nel lavoro venne contestata e ridicolizzata. La civiltà dei doveri dell’uomo verso Dio, verso se stesso, verso il prossimo e verso il creato sembrava rapidamente scomparire. Col silenzio imbarazzato di coloro che avrebbero dovuto rappresentare le ragioni dell’autorità.
Il mondo giovanile è nell’oscurità e la società adulta è anestetizzata dall’improvviso benessere economico. La rivoluzione culturale in Italia ha fatto della morte del padre e del vietato vietare la conquista senza ritorno, bruciando alle proprie spalle i ponti della tradizione.
Quel Sessantotto, che diceva di contestare l’imperialismo e di voler abbattere il capitalismo, abbatte ciò che rimane di religioso, di trascendente, in nome dell’ideologia marxista. Le tendenze libertarie esplose nel ’68 continuano l’opera della secolarizzazione che attraversa il Novecento: lo svuotamento interno del principio di autorità.
L’Italia è la nazione che storicamente ha vissuto il Sessantotto più lungo, dal ’68 al ’77 nella quale si è formata la classe dirigente che oggi guida il sistema. Il Sessantotto fu una rivoluzione culturale che conteneva concetti di tipo marxista. Secondo Mario Capanna, leader carismatico, il problema di fondo è uno solo,cioè fare la rivoluzione, in quanto essa è l’unico strumento valido per mutare radicalmente i rapporti di potere.
C’è poi un appello al <<proletariato infantile>> contro l’infantilismo borghese: Dopo aver loro assicurato che << San Giuseppe e Gesù bambino non esistono>> li si invita alla rivolta contro i genitori e li si inizia ai giochi erotici e al furtro.
Emmanuele
Fonte:
Autore: Enzo Perserico; Titolo: Gli anni del desiderio e del piombo. Sessantotto terrorismo e rivoluzione; Editrice: Sugarco Edizioni.

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