domenica 22 luglio 2012

NEL BENE E NEL MALE....


Nella vita di tutti i giorni siamo troppo spesso abituati a prenderci meriti non nostri e a dare colpe agli innocenti… più precisamente mi riferisco a quando le cose ci vanno bene e siamo nella convinzione che la riuscita positiva di un qualcosa sia merito nostro (“come sono stato bravo!”) e quando invece la “ruota gira storta” e incolpiamo  Dio di tutto (“ma perché Signore?”).

Carlo Nesti, che ci concede la pubblicazione di questa sua riflessione ancora una volta, affronta questo discorso prendendo spunto dalle vittorie e dalle sconfitte nello sport e in particolare dal pellegrinaggio effettuato dalla nazionale azzurra di Prandelli dopo i recenti Europei di calcio in Polonia ed Ucraina, ed io ricordo anche il Foggia di Zdenek Zeman all’inizio degli anni 90, quando l’allenatore boemo “costringeva”  tutti i giocatori ad inforcare la bicicletta e partire per un pellegrinaggio da Foggia a San Giovanni Rotondo.
Chiediamo al Signore di imparare nella nostra vita a ringraziarlo ogni giorno… nel bene e nel male, Lui dal male saprà sempre tirar fuori il bene.
Tobia


PRANDELLI: I PELLEGRINAGGI AZZURRI

“Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. Pregando poi, non sprecate parole come i pagani... il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate. (Mt6,6)
Pregare: dialogare con Dio, cercando un contatto con ciò che non vediamo, ma sentiamo, dentro e fuori di noi. Quante volte abbiamo visto un segno della croce precedere un evento importante? Nello sport, ad esempio, succede spesso, prima delle gare. Così come si punta un dito verso il cielo, in seguito a una vittoria.
Hanno fatto il giro del mondo i pellegrinaggi di Cesare Prandelli, e del suo staff, dopo i successi azzurri nei campionati europei di calcio. Ventuno chilometri per raggiungere un convento di Frati Camaldonesi. Undici per un Santuario della Divina Misericordia. Dieci per una parrocchia della Sacra Famiglia.
In tempi di relativismo morale, e di fango sulla Chiesa, è fondamentale che i personaggi pubblici offrano un modello di spiritualità ai giovani. E, quando capita dopo gioie terrene, che potrebbero trasmetterci l’illusione dell’autosufficienza, è ancora più importante. C’è bisogno di “buoni esempi”. Spero che le ore e ore di marcia (fino a 4, con rientro alle 7,15 del mattino!) siano state interpretate nel modo corretto. Un ringraziamento dopo le vittorie contro Irlanda, Inghilterra e Germania, d’accordo. Ma un ringraziamento, comunque, per tutto ciò che già abbiamo, e di cui, troppo spesso, ci dimentichiamo.
E se c’è chi ritiene di avere poco, perché scarsamente premiato dalla vita, l’esempio è un contatto prolungato con il Signore, benefico in qualsiasi momento, anche senza una vittoria. Anzi: soprattutto nella sconfitta, consapevoli che la Vittoria autentica, la Felicità Assoluta, si raggiunge “dopo”.  Prandelli, proprio in campo, da oscuro mediano di fatica, aveva imparato il valore della sofferenza fisica. Perdendo una moglie, alla quale era legatissimo, ha conosciuto quella morale. Non è certamente, quindi, una persona a cui, quaggiù, è andato tutto per il verso giusto. Per questo, il suo insegnamento è meraviglioso.
Carlo Nesti

SCHEDA – CESARE PRANDELLI
Claudio Cesare Prandelli (Orzinuovi, 19 agosto 1957) è un allenatore ed ex calciatore italiano, dal 2010 commissario tecnico della Nazionale italiana, con cui ha raggiunto il secondo posto nei campionati europei del 2012. Nel 1982 sposa Manuela Caffi, e dal matrimonio nascono Niccolò (1984), preparatore atletico del Parma e della Nazionale, e Carolina (1987). Il 26 novembre 2007, dopo una lunga malattia, scompare Manuela. Come giocatore, è una preziosa riserva della Juventus, mentre, come allenatore, guida Atalanta, Lecce, Verona, Venezia, Parma, Roma e Fiorentina. Il 30 maggio 2010 la FIGC annuncia l'accordo tra il presidente Giancarlo Abete e Prandelli. Il selezionatore stabilisce un "codice etico", in base al quale i calciatori, che si rendono protagonisti di azioni aggressive e antisportive, non saranno convocati in Nazionale. Nel dicembre 2011, in pieno scandalo scommesse, Prandelli decide di invitare Simone Farina al raduno azzurro, in segno di apprezzamento per l’atleta, che ha rifiutato Euro 200.000 (più del doppio del suo compenso stagionale) per truccare la partita di Coppa Italia Gubbio-Cesena, denunciando il fatto.

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