sabato 11 dicembre 2010

LA MORALE - PARTE 2

Si può praticare la morale come se Dio non esistesse?

Si può pensare che Dio non centri con la morale? Nel quaderno si prova a rispondere chiarendo che la morale presuppone l'esistenza di Dio. Perchè un uomo preferirebbe una condotta morale piuttosto che una condotta amorale? Perchè si ritiene di agire bene piuttosto che agire male? Una risposta umana non può eludere la seguente obiezione: potrebbe essere irragionevole perseguire una regola morale se non ci fosse una verità assoluta? Qual'è il motivo per cui io debba essere onesto piuttosto che disonesto? Chi ha stabilito che l'onestà sia migliore della disonestà? L'uomo deriva dal nulla ed è destinato al nulla o è frutto della creazione di un Dio creatore? Cioè è un ammasso di cellule o immagine di Dio?
Gli antichi pagani esprimevano il legame tra la morale e la fede in Dio, quindi, questo legame, non era solo un'esclusiva della Chiesa, fino al filosofo Kant (1724-1804). Non si può dire, comunque, che si possa parlare di morale solo attraverso Dio. In base al fatto che essa scopre il motivo, la causa di un'azione cattiva o buona, si può dire che la morale è una scienza. Per esempio, si può dire che l'adulterio è un male e perchè è un male? La risposta è che Gesù lo condannò perchè è il tradimento della promessa matrimoniale di fedeltà. Non è l'uomo a stabilire ciò che è buono o cattivo in quanto è giudizio morale dipendente dalla volontà di Dio. Infatti Dio creò il creato e l'uomo, al quale disse di non mangiare dell'albero della conoscenza del bene e del male. L'agire morale dell'uomo ed il suo fine ultimo è Dio offrendo così il criterio morale di ogni suo singolo atto e le azioni che garantiranno il raggiungimento del fine ultimo saranno buone, al contrario saranno cattive.
Fonte: Autore: Mario Palmaro- Titolo:"Introduzione alla morale" da I quaderni de IL TIMONE-Editore ART
Emanuele

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