lunedì 11 luglio 2016

I BEATI COME PADRE MONTI



Parte 3         
            Andiamo avanti col racconto del pensiero e delle frasi di Padre Luigi Maria Monti, fondatore dei Figli dell'Immacolata Concezione, congregazione di laici e, in un secondo momento, anche di preti. Come dico sempre, queste persone ( beati o santi), hanno sempre molto da insegnarci e vanno presi (i loro atteggiamenti) come esempio mostrandoci la loro devozione a Maria (Madre di Dio) e a Gesù (Nostro Dio). Essi ci insegnano a vivere una vita giusta, timorata di Dio, una vita vera con retta coscienza, in modo da essere poi, a nostra volta, esempio per gli altri e cioè per il nostro prossimo, cioè le persone che incontriamo nella nostra vita quotidiana (nell'ambiente di lavoro, scolastico, in parrocchia, negli incontri occasionali, nel gruppo dei nostri amici).

            Luigi scrive: "Vengo da Dio e a Dio ritornerò. Dio mi ha creato e mi ha posto su questa terra unicamente per servirlo. Dio buono, ti chiedo perdono per non averlo capito fino ad ora. Ti seguirò con fedeltà per tutta la vita, dove tu vorrai. Ti servirò come ti hanno amato e servito i santi".

            Luigi si fa apprezzare e stimare per la sua bontà, prudenza, equilibrio e abilità professionale.
 
            La storia narra che un giorno don Luigi Dossi, nel frequentare l'ospedale di Brescia, si rende conto che nel reparto maschile i pazienti sono assistiti malamente. Perché non fondare una congregazione di infermieri consacrati, come già fanno le suore di Maria Crocifissa Di Rosa? Il Pezzini accoglie con gioia l'invito del Dossi e inizia a sperimentare la nuova istituzione: si registra purtroppo il fallimento, prima a Brescia e poi a Bergamo. Il Dossi comprende che l'entusiasmo del Pezzini non è sufficiente per realizzare un progetto; e il suo carattere, piuttosto impulsivo, non risulta adeguato per far nascere una nuova istituzione.

            Ogni progetto di Dio ha sempre nel suo Dna il momento della prova. I sogni diventano realtà e durano nel tempo solo se purificati dalla sofferenza.

            Luigi rimane in attesa a Bussolengo. Nel frattempo Dio si premura di purificarlo attraverso numerose difficoltà. Sente dentro di se l'amaro dell'inutilità, ha la sensazione del fallimento e del silenzio di Dio. La preghiera diventa arida, nel suo cuore si insinua la tentazione di abbandonare tutto. Inizia la novena per la festa della Natività di Maria, anno 1857: Luigi è sopraffatto dallo sconforto perché a Roma sta nascendo la nuova Congregazione, e lui non c'è. E' all'oscuro di tutto: il Pezzini non dà notizie di sé, sembra scomparso nei meandri della grande città.

            Una voce interiore lo scuote dalla prostrazione. Così Luigi racconta questo momento: "Il sottoscritto trovandosi tribolato e perplesso, si sentì in cuore di ricorrere a Gesù. Mi recai subito nella piccola chiesa dei Figli di Maria e dal corretto, prostrandomi verso l'altare, con la testa fra le mani, pregai ed esposi le mie angosce e tristezze. Oh sorpresa, oh portento! Ad un tratto vedo nel presbiterio due Persone: a destra Gesù Cristo, a sinistra Maria Immacolata!

            Maria Santissima, a voce chiara, mi disse: "Luigi, perché ti attristi e ti avvilisci tanto? Posso io abbandonarti dopo che hai lavorato tanto portando giovani a vivere in castità? Fatti animo: io non ti abbandonerò mai".

            Poi sentii la voce di Gesù dirmi: "Ed io, come portò abbandonarti dopo che hai servito i miei poveri infermi? Coraggio, Luigi, non rattristarti, io ti aiuterò in ogni peripezia o trambusto"

            Mi lasciarono immerso in una grande gioia e consolazione".

            E' un momento importante della vita di Luigi: questa visione è lo spartiacque della sua vita, l'inizio del cammino di maturazione alla santità. 

            Facciamoci coraggio, cerchiamo di perseverare e fare il bene: eseguiremo esattamente i nostri doveri, agiremo rispettando tutti e serviremo i poveri infermi con carità e spirito di sacrificio. 

            La triste e drammatica esperienza del Pezzini fa riflettere ulteriormente Luigi sulla sua vocazione e gli fa comprendere che la strada tracciata da Dio sarà più lunga del previsto.

            La grandezza di Luigi sta in questa sua robusta volontà di non cedere mai di fronte alle contrarietà e alle avversità. Compreso l'alveo della sua vocazione, non l'abbandona, ma, con intelligenza e prudenza, lo seguo fino al compimento del tracciato.

            Difatti, nella lunga corsa verso la santità, giunge al termine chi è capace di rialzarsi dopo ogni caduta.

FONTE : Titolo: In compagnia di PADRE MONTI; Autore: Aleandro Paritanti; Editore: Editrice Monti.

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