Parte 3
Andiamo avanti col racconto del
pensiero e delle frasi di Padre Luigi Maria Monti, fondatore dei Figli
dell'Immacolata Concezione, congregazione di laici e, in un secondo momento, anche
di preti. Come dico sempre, queste persone ( beati o santi), hanno sempre molto
da insegnarci e vanno presi (i loro atteggiamenti) come esempio mostrandoci la
loro devozione a Maria (Madre di Dio) e a Gesù (Nostro Dio). Essi ci insegnano
a vivere una vita giusta, timorata di Dio, una vita vera con retta coscienza,
in modo da essere poi, a nostra volta, esempio per gli altri e cioè per il
nostro prossimo, cioè le persone che incontriamo nella nostra vita quotidiana
(nell'ambiente di lavoro, scolastico, in parrocchia, negli incontri
occasionali, nel gruppo dei nostri amici).
Luigi scrive: "Vengo da Dio e a
Dio ritornerò. Dio mi ha creato e mi ha
posto su questa terra unicamente per servirlo. Dio buono, ti chiedo perdono
per non averlo capito fino ad ora. Ti seguirò con fedeltà per tutta la vita,
dove tu vorrai. Ti servirò come ti hanno amato e servito i santi".
Luigi
si fa apprezzare e stimare per la sua bontà, prudenza, equilibrio e abilità
professionale.
La storia narra che un giorno don
Luigi Dossi, nel frequentare l'ospedale di Brescia, si rende conto che nel
reparto maschile i pazienti sono assistiti malamente. Perché non fondare una
congregazione di infermieri consacrati, come già fanno le suore di Maria
Crocifissa Di Rosa? Il Pezzini accoglie con gioia l'invito del Dossi e inizia a
sperimentare la nuova istituzione: si registra purtroppo il fallimento, prima a
Brescia e poi a Bergamo. Il Dossi comprende che l'entusiasmo del Pezzini non è
sufficiente per realizzare un progetto; e il suo carattere, piuttosto impulsivo,
non risulta adeguato per far nascere una nuova istituzione.
Ogni
progetto di Dio ha sempre nel suo Dna il momento della prova. I sogni diventano
realtà e durano nel tempo solo se purificati dalla sofferenza.
Luigi rimane in attesa a Bussolengo.
Nel frattempo Dio si premura di purificarlo attraverso numerose difficoltà.
Sente dentro di se l'amaro dell'inutilità, ha la sensazione del fallimento e
del silenzio di Dio. La preghiera diventa arida, nel suo cuore si insinua la
tentazione di abbandonare tutto. Inizia la novena per la festa della Natività
di Maria, anno 1857: Luigi è sopraffatto dallo sconforto perché a Roma sta
nascendo la nuova Congregazione, e lui non c'è. E' all'oscuro di tutto: il
Pezzini non dà notizie di sé, sembra scomparso nei meandri della grande città.
Una voce interiore lo scuote dalla
prostrazione. Così Luigi racconta questo momento: "Il sottoscritto
trovandosi tribolato e perplesso, si sentì in cuore di ricorrere a Gesù. Mi
recai subito nella piccola chiesa dei Figli di Maria e dal corretto,
prostrandomi verso l'altare, con la testa fra le mani, pregai ed esposi le mie
angosce e tristezze. Oh sorpresa, oh portento! Ad un tratto vedo nel
presbiterio due Persone: a destra Gesù Cristo, a sinistra Maria Immacolata!
Maria Santissima, a voce chiara, mi
disse: "Luigi, perché ti attristi e ti avvilisci tanto? Posso io
abbandonarti dopo che hai lavorato tanto portando giovani a vivere in castità?
Fatti animo: io non ti abbandonerò mai".
Poi sentii la voce di Gesù dirmi:
"Ed io, come portò abbandonarti dopo che hai servito i miei poveri
infermi? Coraggio, Luigi, non rattristarti, io ti aiuterò in ogni peripezia o
trambusto"
Mi lasciarono immerso in una grande
gioia e consolazione".
E' un momento importante della vita
di Luigi: questa visione è lo spartiacque della sua vita, l'inizio del cammino
di maturazione alla santità.
Facciamoci coraggio, cerchiamo di
perseverare e fare il bene: eseguiremo esattamente i nostri doveri, agiremo
rispettando tutti e serviremo i poveri infermi con carità e spirito di
sacrificio.
La triste e drammatica esperienza
del Pezzini fa riflettere ulteriormente Luigi sulla sua vocazione e gli fa
comprendere che la strada tracciata da Dio sarà più lunga del previsto.
La grandezza di Luigi sta in questa
sua robusta volontà di non cedere mai di fronte alle contrarietà e alle
avversità. Compreso l'alveo della sua vocazione, non l'abbandona, ma, con
intelligenza e prudenza, lo seguo fino al compimento del tracciato.
Difatti, nella lunga corsa verso la
santità, giunge al termine chi è capace di rialzarsi dopo ogni caduta.
FONTE :
Titolo: In compagnia di PADRE MONTI; Autore: Aleandro Paritanti; Editore:
Editrice Monti.
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