giovedì 23 giugno 2016

PORTARE GESU', NON NOI.



Corso base di evangelizzazione di strada. PARTE 8

            Quando si lavora per Dio bisogna imparare che non basta fare quello che Dio vuole, ma che occorre farlo come Lui vuole. Noi saremo apostoli, che  significa inviato.

            Anche nelle relazioni bisogna essere brevi ed efficaci. Infatti, al termine di un insegnamento si ascolta una testimonianza di conversione  da parte di un giovane. Testimonianza: A - B - C (cioè Allegra - Breve - Cristocentrica), 5 minuti al massimo.

            Ecco alcune note su come si dà una testimonianza nell'evangelizzazione di strada:

a. Condividi Gesù e non te stesso.
            Il centro della condivisione è Gesù, perché occorre testimoniare Lui, e portare i fratelli a Lui. Alcuni cristiani sbagliano a condividere, perché mettono al centro se stessi e i loro risultati: <<Io ero così e così, ma poi io mi sono convertito e da allora  io mi comporto bene e io sono tanto bravo. Dovresti proprio fare come faccio io ...>>. Il centro della testimonianza invece deve essere Gesù: <<Gesù mi amava già da prima quando ero lontano da Lui, ma nel suo amore un giorno...>>. Raccontiamo non le cose che abbiamo vissuto, ma quello che Gesù ha fatto. Il nostro condividere deve portare gloria al Signore e non a noi stessi, deve portare il nostro ascoltatore a fissare la mente e il cuore a Gesù. San Paolo è molto chiaro quando dice: <<Noi infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù Signore>> (2Cor 4,5)

b. Condividi un Gesù reale: fatti concreti e non spiritualismo.
            A volte sbagliamo perché parliamo della fede in modo generico (<<Io credo, la fede aiuta; Gesù è stato il salvatore dell'universo; vieni in Chiesa>>) oppure perché raccontiamo i fatti successi a un'altra persona. Occorre invece raccontare come Gesù è entrato in modo vivo nella mia vita. Questo racconto deve essere semplice ed essenziale, reale, senza inventare cose per colpire l'immaginazione di chi ci ascolta. Alla domanda: <<Perché fai questo?>>, si potrebbe rispondere; <<Perché da quando ho conosciuto Gesù la mia vita è cambiata e Lui mi dà la forza di amare. Tu lo conosci?>>.

c. Con la Parola
            E' opportuno inserire un passo della Sacra Scrittura nella vostra testimonianza. Ciò dà forza all'annuncio, perché non è parola nostra, ma è Parola creatrice (Is 55,11; Eb 4,12). Se possibile non citare i fatti biblici, ma raccontateli o fateli leggere al vostro interlocutore in modo che la verità entri con lui anche attraverso gli occhi oltre che attraverso le orecchie. In questo modo non dimenticherà, anzi sentirà risuonare nelle orecchie e nel cuore, per lungo tempo dopo il colloquio, le cose che ha letto e udito

d. Tre parti
1. Come ho vissuto prima del mio incontro personale con il Signore;
2. L'incontro personale con il Signore;
3. il cambiamento rispetto a quello che vivevo prima
Prima
- qualche elemento sulla mia famiglia, la mia infanzia, la mia adolescenza;
- le prime esperienze con il Signore;
- gli elementi che hanno portato alla mia conversione o a un rinnovamento della mia fede: circostanze, sacramenti ecc...
Allora
- il momento della mia conversione o del rinnovamento della mia vita di fede:
- Qual è stata l'azione di Gesù?
- Che cosa ha cambiato nella mia vita?
Poi
- Come si è consolidata la mia fedeltà al Signore ( ad esempio, attraverso i sacramenti, un gruppo di preghiera ecc...)?
- Perché oggi dono la mia testimonianza?

e. Conclusione
Puoi concludere con un invito motivante:<<Quello che io ho vissuto, quello che il Signore ha fatto con me, nella mia vita, può farlo anche con voi>>. Attenzione: evita di fare della tua testimonianza un insegnamento!!! Il fine è quello di suscitare in coloro che ti ascoltano la voglia di incontrare a loro volta il Signore.

FONTE: Titolo: Corso base di evangelizzazione di strada; Autore: Andrea Brugnoli; Editore: Paoline.

Nessun commento:

Posta un commento

Post più popolari