Corso base di evangelizzazione di strada. PARTE 8
Quando si
lavora per Dio bisogna imparare che non basta fare quello che Dio vuole, ma che
occorre farlo come Lui vuole. Noi saremo apostoli, che significa inviato.
Anche nelle relazioni bisogna essere
brevi ed efficaci. Infatti, al termine di un insegnamento si ascolta una
testimonianza di conversione da parte di
un giovane. Testimonianza: A - B - C (cioè Allegra - Breve - Cristocentrica), 5
minuti al massimo.
Ecco alcune note su come si
dà una testimonianza nell'evangelizzazione di strada:
a. Condividi Gesù e non te stesso.
Il centro della condivisione è Gesù,
perché occorre testimoniare Lui, e portare i fratelli a Lui. Alcuni cristiani
sbagliano a condividere, perché mettono al centro se stessi e i loro risultati:
<<Io ero così e così, ma poi io mi sono convertito e da allora io mi comporto bene e io sono tanto bravo.
Dovresti proprio fare come faccio io ...>>. Il centro della testimonianza
invece deve essere Gesù: <<Gesù mi amava già da prima quando ero lontano
da Lui, ma nel suo amore un giorno...>>. Raccontiamo non le cose che
abbiamo vissuto, ma quello che Gesù ha fatto. Il nostro condividere deve
portare gloria al Signore e non a noi stessi, deve portare il nostro
ascoltatore a fissare la mente e il cuore a Gesù. San Paolo è molto chiaro
quando dice: <<Noi infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù
Signore>> (2Cor 4,5)
b. Condividi un Gesù reale: fatti concreti e non
spiritualismo.
A volte sbagliamo perché parliamo
della fede in modo generico (<<Io credo, la fede aiuta; Gesù è stato il
salvatore dell'universo; vieni in Chiesa>>) oppure perché raccontiamo i
fatti successi a un'altra persona. Occorre invece raccontare come Gesù è
entrato in modo vivo nella mia vita. Questo racconto deve essere semplice ed
essenziale, reale, senza inventare cose per colpire l'immaginazione di chi ci
ascolta. Alla domanda: <<Perché fai questo?>>, si potrebbe
rispondere; <<Perché da quando ho conosciuto Gesù la mia vita è cambiata
e Lui mi dà la forza di amare. Tu lo conosci?>>.
c. Con la Parola
E' opportuno inserire un passo della
Sacra Scrittura nella vostra testimonianza. Ciò dà forza all'annuncio, perché
non è parola nostra, ma è Parola creatrice (Is 55,11; Eb 4,12). Se possibile
non citare i fatti biblici, ma raccontateli o fateli leggere al vostro
interlocutore in modo che la verità entri con lui anche attraverso gli occhi
oltre che attraverso le orecchie. In questo modo non dimenticherà, anzi sentirà
risuonare nelle orecchie e nel cuore, per lungo tempo dopo il colloquio, le
cose che ha letto e udito
d. Tre parti
1. Come ho
vissuto prima del mio incontro personale con il Signore;
2.
L'incontro personale con il Signore;
3. il
cambiamento rispetto a quello che vivevo prima
Prima
- qualche
elemento sulla mia famiglia, la mia infanzia, la mia adolescenza;
- le prime
esperienze con il Signore;
- gli
elementi che hanno portato alla mia conversione o a un rinnovamento della mia
fede: circostanze, sacramenti ecc...
Allora
- il momento
della mia conversione o del rinnovamento della mia vita di fede:
- Qual è
stata l'azione di Gesù?
- Che cosa
ha cambiato nella mia vita?
Poi
- Come si è
consolidata la mia fedeltà al Signore ( ad esempio, attraverso i sacramenti, un
gruppo di preghiera ecc...)?
- Perché
oggi dono la mia testimonianza?
e. Conclusione
Puoi
concludere con un invito motivante:<<Quello che io ho vissuto, quello che
il Signore ha fatto con me, nella mia vita, può farlo anche con voi>>. Attenzione: evita di fare della tua
testimonianza un insegnamento!!! Il fine è quello di suscitare in coloro che ti
ascoltano la voglia di incontrare a loro volta il Signore.
FONTE:
Titolo: Corso base di evangelizzazione di strada; Autore: Andrea Brugnoli;
Editore: Paoline.
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