Introduzione
all'Antico Testamento. Parte 6
Libri profetici.
Essi sono l'espressione più viva
della parola di Dio: se la terminologia
debar-Jhwh, <<parola del
Signore>>, ricorre nell'Antico Testamento 241 volte, essa risuona per 221
volte proprio in collegamento a un profeta. Sigmund Mowinckel traduceva infatti
la nota frase biblica <<La parola del Signore fu rivolta a ...>>
con questa espressione: <<La parola del Signore divenne realtà attiva
presso il profeta ...>>.
Quattro sono i cosiddetti
<<grandi profeti>>: Isaia il cui rotolo raccoglie la voce dei tre
profeti, il classico Isaia dell'VIII secolo a.C. (il Dante della letteratura
ebraica), e due poeti anonimi del VI secolo a.C. convenzionalmente indicati
come Secondo e Terzo Isaia; il <<romantico>> Geremia con i due
allegati delle Lamentazioni e di Baruc, quest'ultimo in realtà un'antologia di
testi disparati; Ezechiele, profeta "barocco", e Daniele che,
strettamente parlando, è uno scritto apocalittico.
Segue ai grandi profeti una
collezione di dodici profeti cosiddetti <<minori>>, di epoche
diverse e di differente qualità letteraria: Osea, Gioele, Amos, Abdia, Giona,
Michea, Naum, Abacuc, Sofonia, Aggeo, Zaccaria e Malachia.
FONTE: Titolo: Nuova guida alla
Bibbia; Autore: Gianfranco Ravasi; Editore: San Paolo
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