domenica 6 maggio 2012

QUARTA RIVOLUZIONE: IL RELATIVISMO LIBERTARIO

Quarta rivoluzione: il relativismo libertario
             Ogni rivoluzione provoca una reazione. Ma, poichè non è fondata su un corretto rapporto tra fede e ragione e fra persona e comunità, ogni reazione si limita a passare da un eccesso a un altro uguale e contrario.
         Al collettivismo socialista, si oppone una reazione improntata al più radicale soggettivismo che si esprime nelle manifestazioni studentesche del 1968 con slogan tipo:”Io sono mio o mia” e “Vietato vietare” e chiede per il singolo ogni possibile diritto.
         Frutto del Sessantotto è la rivolta di molti giovani contro la “società dei consumi”.La tendenza del 1968 dimostra, in seguito, una mancanza di progetto razionale compiuto e spesso diventa violenza per la violenza e autodistruzione nella tossicodipendenza e nel Terrorismo.
         Benedetto XVI dice che il 1968 è la crisi della madernità e l’esplosione della grande crisi culturale dell’Occidente: una rivoluzione culturale che vorrebbe ricominciare da zero in modo assolutamente nuovo.
         Venuto meno il rapporto tra fede e ragione non esistono più ne legge naturale ne regole del gioco, e ognuno s’inventa i diritti che vuole. Così l’unico limite è quello di quanto sono capace di volere e di desiderare. La radice di questa problematica è il relativismo.
         Nel suo discorso a Ratisbona, Benedetto XVI dice che questo fenomeno è collegato ad un’ultima ondata di deellenizzazione, nel senso che si trova un nuovo motivo per separare la fede dalla ragione e rompere un incontro che era stato formato nei termini della filosofia greca.
Emmanuele
Fonte: Autore: Massimo Introvigne. Titolo: Il segreto dell’Europa. Editore: Sugarco

Nessun commento:

Posta un commento

Post più popolari