La virtù è una disposizione abituale e ferma a fare il bene. Si dice abituale perchè è richiesto un esercizio costante nel fare il bene e ferma perchè è richiesta una volontà solida. Il catechismo, inoltre, dice non solo bisogna compiere atti buoni, ma è necessario dare il meglio di se. Si può dire anche che così come la virtù è un abito operativo buono, il vizio è all'opposto, un ambito nel cattivo operare.
L'esercizio delle virtù costa fatica ma promette una serie di benefici: uno di
questi è quello che ci evita di affidarci come gli animali alla spontaneità.
Le virtù cardinali.
Sono virtù naturali, umane, dette anche "acquisite", perchè si
acquisiscono e si perfezionano con l'impegno personale, sempre sotto l'impulso
dell'aiuto di Dio. Sono dette cardinali per l'importanza fondamentale che
rivestono, essendo il cardine dell'agire morale. Le virtù crdinali sono
quattro: la Prudenza, la Giustizia, la Fortezza e la Temperanza.
Le virtù Teologali.
Sono le virù soprannaturali, date all'uomo direttamente da Dio. Ad esse vanno
aggiunti i doni dello Spirito Santo: Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza,
Scienza, Pietà, Timor di Dio. Le virtù teologali sono specifiche della morale
cristiana e sono di eccezionale importanza. Le virtù Teologali sono tre: Fede,
Speranza, Carità.
Emmanuele
Fonte:
Autore: Mario Palmaro- Titolo: "Introduzione alla morale" da i
quaderni de IL TIMONE- Editrice Art.
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