LO SGUARDO
SU GESU’
“Corriamo
con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su
Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento”. Così la lettera agli
Ebrei.
Ma avete notato il paradosso? Da un parte la lettera
agli Ebrei che invita ad avere lo sguardo su Gesù, dall’altra il profeta Isaia
che profetizza di un Gesù che fa ribrezzo, “davanti
al quale ci si copre la faccia”.
Allora, dobbiamo guardarlo si o no questo Gesù?
Sì, l’unico Gesù da guardare è quello sulla croce,
come lo ha descritto Isaia. Questo e solo questo Gesù è convincente,
paradossalmente attraente: un uomo disprezzato, reietto, trafitto, maltrattato
come un agnello condotto al macello, eppure si lascia umiliare, non apre la sua
bocca, non commette violenza, non inganna nessuno. E’ un volto da contemplare,
che ci attira, perché dietro quella maschera di dolore c’è uno che “si è caricato delle nostre sofferenze”. Solo l’amore convince, soprattutto
quando non è solo un sentimento, ma il fatto di uno che muore per me e morendo mi
salva. Se hai presente questo fatto davanti agli occhi e lo trattieni nel
cuore, la corsa della fede arriva perseverante fino in fondo.
A tale proposito si racconta di un giovane monaco
che andò a trovare il suo anziano maestro e gli chiese: “Padre mio, spiegami
come mai tanti vengono alla vita monastica e tanti tornano indietro?”. Il
maestro rispose: “Vedi, succede come quando un cane ha visto la lepre. Si mette
a correre dietro la lepre e abbaia forte. Altri cani sentono il cane che abbaia
correndo dietro alla lepre, e anch’essi si mettono a correre: sono in tanti che
corrono insieme, abbaiando, però uno solo ha visto la lepre, uno solo l’ha
segue con gli occhi. Ad un certo punto, uno dopo l’altro, tutti quelli che non
hanno visto veramente la lepre e corrono solo perché uno l’ha vista, si
stancano, si sfiancano, non ce la fanno più. Colui invece che ha fissato gli
occhi sulla meta in maniera personale, arriva fino in fondo e acchiappa la
lepre” E diceva: “Vedi anche ai monaci accade così. Soltanto quelli che hanno
fissato gli occhi sulla persona di Gesù Cristo crocifisso, arrivano in fondo”.
Io aggiungo: questa risposta vale solo per i monaci o anche per noi i
cristiani?
Don
Marcello
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