I
temi su cui cominciare a interrogarsi
Molto,
se non quasi tutto, spinge oggi all'individualismo e al soggettivismo. Chi però
ha un sentimento ristretto della propria libertà può anche non accorgersi di
vivere in un ambiente sociale in cui singole persone o singole forze
organizzate tendono a "gestire" la libertà di tutti gli altri. Ci si
sente liberi e intanto si viene progressivamente gestiti da altri. E'
importante rendersi conto di questo gioco
di potere, che è anzitutto potere di condizionamento della libertà:
qualcuno pensa per noi e ci fa intendere come bisogna pensare e fare
correttamente.
Oggi
un fenomeno assai diffuso insidia in particolare la libertà di opinione e di
azione: si tratta del <<pensiero unico>>. Su un numero crescente di
questioni fondamentali il dibattito e il dialogo sono chiusi. La cultura dominante
e quindi il grosso dei media impongono come "normale" una certa tesi
dalla quale non è <<politicamente corretto>> dissentire.
Eccone alcuni esempi eloquenti:
I
temi della vita
campeggiano, perché si vuole che sia indiscutibile il disporre ad arbitrio
della vita propria (suicidio, eutanasia) e della altrui (aborto, malati
terminali, handicappati gravi). Pertanto il sostenere che la vita umana ha in
sé qualcosa di indisponibile è bollato come violazione della libertà di scelta
e insensibilità verso la sofferenza.
La sessualità viene interpretata come configurabile a piacere, quasi
che il sesso non avesse alcun significato obiettivo da rispettare e
valorizzare. In forza della teoria del
gender si fa del sesso psichico qualcosa che si può scegliere
indifferentemente. Sullo sfondo sta la questione
omosessuale, non quanto al giusto rispetto dovuto alle persone di tale
orientamento, ma quanto alla pretesa che l'omosessualità vada riconosciuta come
nuovo paradigma dell'identità sessuale stessa. E chi non è d'accordo viene
accusato di omofobia.
Di conseguenza, pure l'identità della famiglia diventa relativa
alle diverse identificazioni sessuali; la famiglia come l'istituzione unica ed
esclusiva dovrebbe smettere di esistere a favore dell'irriducibile pluralità
delle forme famigliari, per cui la difesa di una specifica e non equiparabile
funzione della famiglia eterosessuale monogamica è automaticamente bollata come
forma di tradizionalismo passatista irricevibile.
Ci sono poi i temi socio-culturali e politici. Circa la presenza islamica nel
nostro Paese e in tutta l'Europa una certa cultura multiculturalista sostiene
da anni una disponibilità incondizionata, e accusa di islamofobia, senza accettare alcun dibattito al riguardo, chi ne
dissente. Analogo meccanismo scatta a proposito delle politiche migratorie, la cui discussione è seppellita sotto accuse
che vano dalla discriminazione al razzismo.
Più recentemente si è acuita l'attualità
della questione ecologica, in cui il
pensiero politicamente corretto ha trovato un campo di applicazione globale. La
questione del clima è seria, ma l'origine antropica dei suoi attuali mutamenti
non è affatto certa , e la sua interpretazione dal punto di vista scientifico,
economico, sociale e culturale è del tutto aperta, mentre centrali di opinione
molto influenti le danno per acquisite con censura dei dissenzienti accusati di
gravi colpe contro l'intera umanità.
Infine, è importante notare che il
meccanismo del politicamente corretto funziona anche in negativo, cioè facendo calare il silenzio su questioni rilevanti
ma non in linea con gli obiettivi accreditati. Ad esempio, il tema del grave calo demografico, che ha effetti a
catena sulle condizioni economiche e sociali; quello della famiglia, che dà un contributo essenziale e insostituibile in
termini di ricambio generazionale, educazione, solidarietà, microeconomia,
cultura, e che ha bisogno di riconoscimenti, di protezione, di sostegno; quello
di situazioni gravi di crisi come i
fallimenti familiari, i femminicidi, l'uso di stupefacenti, ecc..., oggetti
informazione scandalistica, ma non di un approfondimento antropologico che
metterebbe in difficoltà gli stereotipi individualisti e liberati del
politicamente corretto; quello della libertà
religiosa, minacciata in gran parte dl mondo, ma relegata tra gli eventi di
cronaca minore.
I NONNI 2.0
PS:
Questa lettera vuole essere uno spunto per una discussione e un approfondimento
con i nostri nipoti ed i loro amici, partendo dall'ascolto delle loro
esperienze e dei loro pensieri a riguardo.
Milano,
18 gennaio 2020.
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