martedì 14 novembre 2017

LA ROSA BIANCA



           Ragazzi armiamoci di carta e penna e libri. Leggendo, approfondiamo ed acquisiamo una cultura. Reagiamo al sistema con l'azione culturale.

            Questo post è sulla "ROSA BIANCA" che è il nome di una organizzazione di giovani ragazzi tedeschi che distribuiva volantini, al tempo della seconda guerra mondiale,  contro il potere nazista e nazionalsocialista del Reich.

            Il tratto più autentico della vita di Sophie (componente di spicco della Rosa Bianca) fu la ricerca della verità.

            Mi sembra giusto poterli prendere come modello, semplicemente con la forza delle idee, della penna e della cultura.

            Lottiamo per grandi ideali. Dobbiamo fare un cammino di crescita culturale che ci porterà inevitabilmente ad una azione. Ragazzi non siate pigri ma attivi e padroni di voi stessi.

            La Rosa Bianca, disarmata, usa parole di libertà e di dignità contro la propaganda menzognera del regime. Minoranza coraggiosa, che parla mentre la maggioranza tace e acconsente alla politica criminale del Reich. Nel primo volantino l'ha dichiarata subito, la scomoda verità: <<Ogni popolo merita il governo che tollera!>>.
            Rosa Bianca, dunque, come esempio di pensiero critico e di sentinella democratica: guai a chi si lascia comandare dagli uomini del destino, delegando quella che è invece la responsabilità personale e ineludibile della partecipazione politica, anche quando per una nuova politica si rischia la vita.
            Questa è la grande attualità del messaggio di Sophie Scholl e della Rosa Bianca: il dovere e il coraggio di pensare con la propria testa non si possono delegare, ciascuno deve trovarli dentro di sé, in qualsiasi epoca, a qualsiasi latitudine.
            L'educazione e la politica, per il gruppo della Rosa Bianca, sono pane quotidiano. <<Ci hanno educato politicamente>>, dirà Sophie Scholl all'uomo della Gestapo che la interroga, nei tre giorni che le rimangono, tra l'arresto del 18 febbraio, mentre volantinava con suo fratello, all'università, e la ghigliottina.
            Sì, li avevano educati politicamente. Ma alla cattiva politica. Alla politica come ricerca del dominio di un capo sui cittadini-sudditi, di un popolo predestinato alla gloria sui popoli inferiori. Alla politica come lotta e violenza, non come partecipazione e confronto.
            Sophie Scholl ha ritenuto logico, consequenziale, coerente, mettere in gioco la sua vita per ideali più grandi, per un'altra e alta idea di politica: per una comunità di persone libere ed eguali, riscattate dalla paura e dall'odio.

            Quello della libertà, <<il bene più prezioso della gioventù, che ci è stato rubato nel modo più ignobile>>, proclama l'ultimo volantino.
            <<Freiheit>>. Libertà. L'hanno stampata sui volantini, quella bellissima parola. L'ha gridata suo fratello Hans, prima di morire.
            <<Freiheit>>. Libertà.
            Grande, antica e sempre nuova parola. Che porta con sé responsabilità, impegno, studio, coraggio.
            Le parole della Rosa Bianca - settant'anni dopo - continuano a trasmetterci una sacrosanta inquietudine, a non lasciarci in pace. E ai giovani consegnano un mandato: quello di non rinunciare mai a essere custodi e difensori della propria libertà. A pensare e agire secondo coscienza. Anche a costo di disobbedire a <<ordini superiori>>. La bellissima fatica della libertà.

FONTE: Autore: Paolo Ghezzi; Titolo: LA ROSA BIANCA non vi darà pace. Abbecedario della giovane resistenza; Editore: IL MARGINE

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