Dobbiamo leggere studiare ed approfondire gli argomenti religiosi per farci culturalmente preparati, ma anche essere testimoni di fede. Attenzione ai concetti, essi vanno scoperti e bisogna impararne il significato. Essi vanno meditati, approfonditi e divulgati. In una parola: fare EVANGELIZZAZIONE.
Da
una citazione posta al termine del libro-intervista di Seewald:
<<È palese che i nostri
principi non coincidono più con quelli della cultura moderna, che la struttura
fondamentale cristiana non è più determinante. Oggi prevale una cultura
positivista e agnostica che si mostra sempre più intollerante verso il
cristianesimo. La società occidentale, quindi, in ogni caso in Europa, non sarà
una società cristiana e, a maggior ragione, i credenti dovranno sforzarsi di
continuare a plasmare e sostenere la coscienza dei valori e della vita. Sarà
importante una testimonianza di fede più decisa delle singole comunità e Chiese
locali. Avranno una maggiore responsabilità>>
Una minoranza missionaria
La citazione ci dice molte cose.
Intanto che i cristiani sono diventati una minoranza all'interno di un mondo
culturalmente diverso e ostile. Ciò comporta, di conseguenza, l'assunzione di
un atteggiamento non più soltanto difensivo, come se ci fosse una civiltà da difendere,
ma soprattutto missionario, perché, come già aveva scritto Papa Pio XII
(1939-1958), <<è tutto un mondo, che occorre rifare dalle fondamenta, che
bisogna trasformare da selvatico in umano, da umano in divino, vale a dire
secondo il cuore di Dio>>.
È
l'essenza della <<nuova evangelizzazione>> , con due avvertenze.
Prima. Bisogna assumere lo spirito
di chi propone qualcosa che l'interlocutore non condivide o non conosce. Se
soltanto non conosce, l'atteggiamento di chi propone dev'essere ancora più semplice,
umile, quasi dimesso, cioè tener conto delle difficoltà in cui si trova la
persona che ha davanti. Se invece non soltanto non conosce, ma proprio non
condivide, allora siamo di fronte a qualcuno che avrà resistenze culturali,
spesso dovere propria versione. In questo caso bisogna conoscere bene
l'ideologia che professa, perché non avremo a che fare con l'ignoranza, ma
anche con una contrapposizione deliberata e, in un certo senso, motivata.
Quindi, nel primo caso si tratta soprattutto di proporre il Vangelo, come
premessa alla catechesi e poi alla formazione culturale, mentre, nel secondo,
serve un po' di apologetica, nella misura in cui abbiamo a che fare con idee
avverse.
Seconda. L'importanza della
testimonianza. Come diceva il beato Paolo VI (1963-1978), <<l'uomo
contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri o se ascolta i
maestri, lo fa perché sono dei testimoni>>. Ma per insegnare può bastare
studiare, per testimoniare bisogna cambiare vita e per convertirsi bisogna
pregare. E la grazia che fa diventare feconda la semina.
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