Corruzione, servizi deviati, crisi economica, inquinamento planetario, governi fantocci, alta finanza pilotata e distaccata ormai dal lavoro concreto tradizionalmente conosciuto cioè il lavoro reale intellettuale e manifatturiero, scollamento della politica dal mondo reale, guerre, terrorismo, popoli ridotti alla fame, Ebola, AIDS, malattie infettive, cibo inquinato dalla pioggia acida e da acqua dei fiumi inquinata, conservanti, coloranti, cibo prodotto a livello industriale, mucca pazza, droga, pedofilia, mafie, spostamenti di popolazioni dal sud al nord del globo, web cattico, pornografia, matrimonio omosessuale, traffico di organi, traffico di esseri umani, infanzia negata, eutanasia, aborto, figli in provetta, utero in affitto, bullismo, disoccupazione, ed altro ancora, ....
La
mattina del 9 novembre il mondo si è svegliato stupito, dopo l'inattesa
vittoria di Donald John Trump alle elezioni presidenziali statunitensi.
Confesso
di avere gioito non tanto per la vittoria di Trump, che conosco poco, ma per la
sconfitta di chi aveva promesso di confermare e forse esasperare le politiche
contro la famiglia e la vita, in nome di quei diritti che stanno affossando il
diritto, quello scritto nella natura dell'uomo.
Tuttavia, è corretto pensare che
questa elezione avrà possibili e importanti conseguenze, quantomeno per
rallentare nei popoli di tutto il mondo quel processo di disgregazione del
corpo sociale e di allontanamento dai principi del diritto naturale che la
vittoria di Hillary Clinton avrebbe certamente favorito.
Dipenderà
in parte anche da quei gruppi, quei movimenti e quelle associazioni, presenti
pure negli Stati Uniti d'America, capaci di leggere la storia e i segni dei
tempi, per cercare quindi di orientarla. La loro azione sarà importante per
cogliere l'opportunità di questa incredibile sconfitta dei potenti, per
trasformare in un cambiamento culturale e non solo degli assetti del potere.
Altrimenti sarà soltanto un tempo guadagnato, un rallentamento del processo che
conduce alla morte del nostro mondo occidentale.
Di
consolante della vicenda elettorale c'è che la metà almeno del popolo
statunitense che è andato a votare non segue le indicazioni dei grandi mezzi di
comunicazione e non si fa suggestionare dalle loro proposte; nel <<mondo
che muore>> vi sono almeno 60 milioni di persone, un popolo semplice ma
autentico, disponibili a una proposta di rinascita.
Teniamo
presente questa consolazione nei tempi difficili che ci aspettano. Speriamo in
una inversione di tendenza da parte dei governi a favore della vita della
famiglia, che dagli USA arrivi in tutto il mondo e speriamo che finisca la
contrapposizione USA-Russia, triste retaggio della Guerra Fredda, e cominci
invece un'autentica collaborazione contro il terrorismo islamista.
FONTE: rivista Cristianità
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