Dal vangelo secondo
Matteo (13,47-52)
“Il regno dei cieli è
simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. 48Quando
è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci
buoni nei canestri e buttano via i cattivi. 49Così sarà alla fine
del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni 50e
li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. 51Avete
compreso tutte queste cose?". Gli risposero: "Sì". 52Ed
egli disse loro: "Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei
cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e
cose antiche".
Pensiamo solamente al
fatto che in questi giorni in preparazione alla festa dei santi e dei morti ci
confessiamo. Tu lo sai che vai a confessarti già perdonato dai tuoi peccati,
prima ancora di dirli? Come è possibile? E’ possibile perchè sei figlio di Dio
e quindi sempre amato, anche quando lo offendi con il peccato.
Allora cosa serve
confessarsi? Serve e come! La confessione è il momento in cui tu accogli il
dono dell’amore di Dio. Non basta che qualcuno ti offra un regalo, se tu non lo
prendi, il regalo resta lì e non puoi godere della ricchezza del dono. Il dono
della misericordia di Dio ti permette di essere sanato interiormente, di
diventare discepolo del Signore e di accedere alla comunione con Lui che avviene
nell’Eucaristia, di essere raccolto nei canestri.
Don Marcello
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