Come vi avevo detto settimana scorsa,
vi mando una brevissima storia di San Benedetto. Un caro saluto a tutti.
Benedetto nacque nella piccola città
di Norcia il 480 d.C., in un periodo storico particolarmente difficile.
Studente a Roma, constatò di persona
lo stato di grave decadenza in cui versava l'antica capitale dell'Impero(forse
è un pò come ai nostri tempi); da essa il giovane Benedetto fuggì via
inorridito ritirandosi nel silenzio e nella preghiera nei boschi dell'alta
valle dell'Aniene, ai confini tra il Lazio e l'Abruzzo.
Fu Abate di due monasteri dai quali
si allontanò perché i frati, di questi
monasteri, non tolleravano la vita rigida imposta da Benedetto.
Fra i suoi discepoli più fidati (che
lo seguirono) vi erano giovani dell'aristocrazia romana, come Mauro e Placido
figli di senatori, ma anche goti e figli di schiavi, gente umile e rozza. Per
tutti Benedetto era il maestro nella "scuola del divino servizio"
(questa è la definizione che egli dà del monastero nella sua Regola).
Allontanatosi da Subiaco, Benedetto
si diresse a Cassino, sulla cui altura fondò, nel 529, il monastero di
Montecassino destinato a diventare il più celebre in Europa.
Là avvenne la morte, tra il 543 ed
il 555d.C., in una data che l'antica tradizione ha fissato al 21 Marzo.
La Regola benedettina con le sue
esigenze di ordine, di stabilità, di sapiente equilibrio fra preghiera e
lavoro, si impose ben presto a tutto il monachesimo occidentale e fu seguita in
tutti i monasteri europei.
Così, nel secolo XI, l'Europa
consisteva in una comunità di popoli uniti dalla stessa fede e dalla stessa
cultura: essenziale in quest'opera di edificazione era stato l'apporto dei
monaci benedettini.
Nel 1947, Pio XII lo chiamò
"Padre dell'Europa" e il 24 ottobre 1964, in coincidenza con la
consacrazione della basilica di Montecassino, ricostruita dopo la distruzione
della seconda guerra mondiale, Paolo VI lo proclamò "patrono
d'Europa".
L'organizzazione fece sì che i
monasteri fossero non solo centri di vita religiosa, ma anche centri di vita
economica e culturale.
LE SCUOLE
I libri ricopiati con cura servivano
ai monaci per la lettura e l'insegnamento.
L'OSPITALITA'
L'alto valore che i monaci
attribuivano all'ospitalità (l'ospite è "come Cristo" secondo le
parole della regola) fece sì che i monasteri divennero un punto di riferimento
sicuro per i pellegrini o per i vari viaggiatori che vi trovavano aiuto e
protezione.
LA "REGOLA" BENEDETTINA
S. Benedetto occupa un posto unico
nella storia del monachesimo occidentale, soprattutto per la composizione della
"Regola". Essa consta di un prologo e di 73 capitoli e rappresenta la
sintesi più matura delle esperienze monastiche precedenti.
FONTE: dal sito:
http://ora-et-labora.net
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