mercoledì 8 aprile 2020

L'ECONOMIA CIRCOLARE


PAPA FRANCESCO E L'ECONOMIA CIRCOLARE. PER UNA NUOVA CULTURA DEL PANE

            In economia, oggi la società si muove in un modello di capitalismo finanziario segnato dalla massimizzazione del profitto, che produce un'economia di scarto la quale, a sua volta, inquinando, ricade sulle fasce deboli dell'umanità. Tale deriva finanziaria, rivolta all'incremento di produttività e guadagni, tuttavia, alimenta allo stesso tempo sia gli investitori istituzionali che le fratture e le diseguaglianze sociali. Da ciò, l'esigenza e la responsabilità di ripensare, anche cristianamente, il coinvolgimento dei laici nel proporre nuove forme di spiritualità nel mondo imprenditoriale. Nei tempi moderni, dall'enciclica "Rerum novarum" di Leone XIII, la Dottrina Sociale della Chiesa diventa sempre più presente negli interventi dei sommi Pontefici. Pensiamo a quelli più recenti di Papa Benedetto XVI, sul rapporto tra etica e economia, e di Papa Francesco, sull'economia circolare e l'economia dello scarto.           

            Oggi, il tema per un cristiano, relativamente al problema economico, non è come dare principi, ma chiedersi come far calcolare nel vissuto la tradizione cristiana di "farsi prossimo". Nell'era informatica, infatti, non basta più produrre solo beni di consumo, perché gli stessi dati del reale vengono messi a sistema, cioè in una rete di comunicazione. E chi non è dentro la rete non esiste: dentro la rete c'è l'uomo mediatico o simultaneo privo di corpo, che viene e funziona simultaneamente in luoghi diversi. In tale contesto la produzione, se nasce svincolata dalle ideologie, disattende molte fasce umane, creando quella società parallela non integrata di cui soffriamo tutti. Lo strumento a disposizione del cristiano nell'oggi della società, d'altra parte, resta sempre la Parola di Dio, quale pane che nutre, facendo superare la comprensione dell'economia nell'amministrare il possesso tra "il mio e il tuo".

            All'origine, i cristiani si organizzarono, come riferisce l'apostolo Paolo, scrivendo ai Corinzi:  "Ogni primo giorno della settimana (cioè ogni domenica) ciascuno mette da parte ciò che gli è riuscito di risparmiare " ( 1Cor 16,1-2).

            Attualmente, Papa Francesco, nel mese di maggio 2019, ebbe due interventi mirati (La lettera ai vescovi dell'America Latina e il discorso ai giovani radunati ad Assisi) per "incoraggiare lo sviluppo di un'economia circolare, evitando la cultura dello scarto specialmente nella sfera delle attività minerarie", dove dai preziosi minerali estratti ritornano alla società solo gli effetti inquinanti legati allo scarto, mentre solo a pochi vanno i benefici legati ad un consumismo incontrollato. Il Pontefice dice letteralmente: " non si è ancora riusciti ad adottare un modello circolare di produzione che assicuri risorse per tutti e per le generazioni future, e che richiede di limitare al massimo l'uso delle risorse non rinnovabili, moderare il consumo, massimizzare l'efficienza dello sfruttamento, riutilizzare e riciclare ... in consonanza con il Consumo Sostenibile e i Modelli di Produzione promossi nel 12° Obiettivo di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite".

            Ai giovani radunati ad Assisi il 18 maggio 2019, in occasione della due giorni di studio dal titolo "Nulla di proprio. Dalla casa del sé alla casa del noi", il Papa ha ribadito l'attenzione sull'economia circolare, in opposizione al modello consumistico che sfruttando esclude, creando scarto. Per educare i giovani a tale mentalità è stato inventato anche un gioco interattivo a squadre, con l'utilizzo dell'app di Mercato Circolare "Economia circolare a portata di click", contribuendo a far sorgere una nuova cultura sociale e, pertanto, una nuova economia, utilizzando la tecnologia senza farla diventare tecnocrazia. Papa Francesco, in altri termini, prospetta un'economia della condivisione con al centro la persona, che sia al servizio della sua fragilità bisognosa, superando il livello assistenziale dell'elemosina.

FONTE: Dalla rivista dalle API alle ROSE di Santa Rita da Cascia.

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