PAPA
FRANCESCO E L'ECONOMIA CIRCOLARE.
PER UNA NUOVA CULTURA DEL PANE
In
economia, oggi la società si muove in un modello di capitalismo finanziario
segnato dalla massimizzazione del profitto, che produce un'economia di scarto
la quale, a sua volta, inquinando, ricade sulle fasce deboli dell'umanità. Tale
deriva finanziaria, rivolta all'incremento di produttività e guadagni,
tuttavia, alimenta allo stesso tempo sia gli investitori istituzionali che le
fratture e le diseguaglianze sociali. Da ciò, l'esigenza e la responsabilità di
ripensare, anche cristianamente, il coinvolgimento dei laici nel proporre nuove
forme di spiritualità nel mondo imprenditoriale. Nei tempi moderni,
dall'enciclica "Rerum novarum"
di Leone XIII, la Dottrina Sociale della Chiesa diventa sempre più presente
negli interventi dei sommi Pontefici. Pensiamo a quelli più recenti di Papa
Benedetto XVI, sul rapporto tra etica e economia, e di Papa Francesco,
sull'economia circolare e l'economia dello scarto.
Oggi,
il tema per un cristiano, relativamente al problema economico, non è come dare
principi, ma chiedersi come far calcolare nel vissuto la tradizione cristiana
di "farsi prossimo". Nell'era informatica, infatti, non basta più
produrre solo beni di consumo, perché gli stessi dati del reale vengono messi a
sistema, cioè in una rete di comunicazione. E chi non è dentro la rete non
esiste: dentro la rete c'è l'uomo mediatico o simultaneo privo di corpo, che
viene e funziona simultaneamente in luoghi diversi. In tale contesto la produzione,
se nasce svincolata dalle ideologie, disattende molte fasce umane, creando
quella società parallela non integrata di cui soffriamo tutti. Lo strumento a
disposizione del cristiano nell'oggi della società, d'altra parte, resta sempre
la Parola di Dio, quale pane che nutre, facendo superare la comprensione
dell'economia nell'amministrare il possesso tra "il mio e il tuo".
All'origine,
i cristiani si organizzarono, come riferisce l'apostolo Paolo, scrivendo ai
Corinzi: "Ogni primo giorno della settimana (cioè ogni domenica) ciascuno
mette da parte ciò che gli è riuscito di risparmiare " ( 1Cor 16,1-2).
Attualmente,
Papa Francesco, nel mese di maggio 2019, ebbe due interventi mirati (La lettera
ai vescovi dell'America Latina e il discorso ai giovani radunati ad Assisi) per
"incoraggiare lo sviluppo di
un'economia circolare, evitando la cultura dello scarto specialmente nella
sfera delle attività minerarie", dove dai preziosi minerali estratti
ritornano alla società solo gli effetti inquinanti legati allo scarto, mentre
solo a pochi vanno i benefici legati ad un consumismo incontrollato. Il
Pontefice dice letteralmente: " non
si è ancora riusciti ad adottare un modello circolare di produzione che
assicuri risorse per tutti e per le generazioni future, e che richiede di
limitare al massimo l'uso delle risorse non rinnovabili, moderare il consumo,
massimizzare l'efficienza dello sfruttamento, riutilizzare e riciclare ... in
consonanza con il Consumo Sostenibile e i Modelli di Produzione promossi nel
12° Obiettivo di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite".
Ai
giovani radunati ad Assisi il 18 maggio 2019, in occasione della due giorni di
studio dal titolo "Nulla di proprio. Dalla casa del sé alla casa del
noi", il Papa ha ribadito l'attenzione sull'economia circolare, in
opposizione al modello consumistico che sfruttando esclude, creando scarto. Per
educare i giovani a tale mentalità è stato inventato anche un gioco interattivo
a squadre, con l'utilizzo dell'app di Mercato Circolare "Economia
circolare a portata di click", contribuendo a far sorgere una nuova
cultura sociale e, pertanto, una nuova economia, utilizzando la tecnologia
senza farla diventare tecnocrazia. Papa Francesco, in altri termini, prospetta
un'economia della condivisione con al centro la persona, che sia al servizio
della sua fragilità bisognosa, superando il livello assistenziale
dell'elemosina.
FONTE: Dalla rivista dalle API alle
ROSE di Santa Rita da Cascia.
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