lunedì 13 settembre 2010

Testimonianza di Gianna Jessen

La testimonianza non è di una donna che ha abortito, ma di una che è stata abortita, ed è miracolosamente sopravvissuta.

Ho letto della testimonianza di Gianna Jessen, ragazza di 23 anni abortita.
Sua madre biologica era incinta di sette mesi quando andò da Planned Parenthood nella California del sud, le consigliarono di effettuare un aborto salino tardivo. Un aborto salino consiste nell'iniezione di una soluzione di sale nell'utero della madre. Il bambino inghiottisce la soluzione, che brucia il bambino dentro e fuori, e poi la madre partorisce un bambino morto entro 24 ore.
Gianna riconosce che fu salvata dal puro potere di Gesù Cristo!
Dovrebbe essere cieca, bruciata...morta! Rimase all'ospedale per circa tre mesi. Non c'era molta speranza, pesava solo nove etti. Alla fine fu data in adozione. Per via di una mancanza di ossigeno durante l'aborto vive con la paralisi cerebrale. Quando le fu diagnosticata, tutto quello che poteva fare era stare sdraiata.
Attraverso le preghiere e l'impegno della madre adottiva, e poi di tanta altra gente, alla fine ha imparato a sedere, a gattonare e stare in piedi.
Dichiara "Sono felice di essere viva. Sono quasi morta. Ogni giorno ringrazio Dio per la vita. Non mi considero un sottoprodotto del concepimento, un pezzo di tessuto, o un altro dei titoli dati ad un bambino nell'utero. Non penso che nessuna persona concepita sia una di quelle cose".

Tutta la vita è un dono del nostro Creatore. Dobbiamo ricevere e conservare i doni che ci sono dati. Dobbiamo onorare il diritto alla vita.

http://www.giannajessen.com/

Samuele

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