1.
Stare sottomessi, vivere soggetti a un superiore e non disporre di sé è cosa grande e valida. E' molto più sicura la
condizione di sudditanza, che quella di comando. Ci sono molti che stanno
sottomessi per forza, più che per amore: da ciò traggono sofferenza, e
facilmente se ne lamentano; essi non giungono a libertà di spirito, se la loro
sottomissione non viene dal profondo del cuore e non ha radice in Dio.
Corri pure di qua e di là; non troverai pace che nell'umile sottomissione sotto la guida di un superiore. Andar sognando luoghi diversi, e passare dall'uno all'altro, è stato per molti un inganno.
2. Certamente ciascuno preferisce
agire a suo talento, ed è maggiormente portato verso chi gli dà ragione. Ma, se
Dio è dentro di noi, dobbiamo pur talvolta lasciar perdere i nostri desideri,
per amore della pace.
C'è persona così sapiente che possa
conoscere pienamente ogni cosa? Perciò non devi avere troppa fiducia nelle tue
impressioni; devi ascoltare volentieri anche il parere degli altri. Anche se la
tua idea era giusta, ma la abbandoni per amore di Dio seguendo quella di altri,
da ciò trarrai molto profitto. Stare ad ascoltare ed accettare un consiglio -
come spesso ha sentito dire - è cosa più sicura che dare consigli.
Può anche accadere che l'idea di uno
sia buona; ma è sempre segno di superbia e di pertinacia non volersi arrendere
agli altri, quando la ragionevolezza o l'evidenza lo esigano.
FONTE: Titolo: Imitazione di Cristo; Editore:
Paoline
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