Diceva Papa Ratzinger: <<chi
ha vissuto consapevolmente anche solo negli ultimi trent'anni si è trovato come
gettato da un cambiamento all'altro>>. Questo diceva negli anni '60 Papa
Ratzinger, che parlava di cambiamento. Quindi noi oggi viviamo in un'epoca di
cambiamento, ma cambiamento molto accelerato perché se negli anni '60 c'era un
cambiamento figuriamoci oggi.
Oggi
è tutto cambiato, oggi il mondo è completamente cambiato, rovesciato. Ancora,
diceva: <<il mondo di una volta era contrassegnato dalla continuità, il
mondo dei nostri padri, i nostri nonni era un mondo continuo, un mondo
contrassegnato dalla continuità. Usi e costumi rimanevano uguali di generazione
in generazione>>. Il nostro vescovo (Giovanni Santucci) dice spesso una
frase che mi ha colpito molto e dice: <<la nostra generazione è la prima
a rischio di non trasmettere la fede>>. Perché anche quella prima di noi
in qualche modo ci ha trasmesso la fede, i nostri figli e nipoti non lo so se
avranno la fede. Noi siamo la prima generazione a rischio di non trasmettere la
Prima
c'era questa continuità un passaggio continuo di generazione in generazione di
fede in fede. <<Uomini e cose apparivano ordinate in modo fisso,>>
dice Ratzinger, <<sembrava inconcepibile che ci fosse un passaggio da una
cosa all'altra anche quando lo si considerava come fondato scientificamente
giusto. Cioè il cambiamento era problematico>>.
I
nostri nonni avevano uno stile di vita ordinato, continuo, fisso, sempre
quello. Oggi noi, anni '60, siamo testimoni dell'incompiutezza di ogni essere
esistente incompiuto, testimoni di una realtà che non è uno stato ma un
divenire, un continuo cambiamento, un divenire, negli anni '60, immaginatevi
oggi con internet, ecc... .
FONTE: Trascrizione tratta da una
conferenza di don Giovanni Poggiali della comunità di San Filippo Neri.
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