Questa è una lettera del 12-05-05,
di Paolo a don Marco e Maria, che scrivere dal carcere in cerca di un sollievo
spirituale. I nomi sono inventati per garantire la privaci degli interlocutori
ma il racconto è tutto vero.
Vi
ho scritto innanzi tutto per ringraziarvi della forza spirituale che state
dando a mia mamma, e per chiedervi se era possibile dire una preghiera, per un
ragazzo in cella con me condannato a 23 anni di reclusione, per una cosa non
commessa da lui.
Io
ho già i miei pensieri ma vedendolo lontano da casa e molto dispiaciuto nel non
vedere più sua madre, il mio cuore si riempie di tristezza.
Qua
è dura, ma ogni tanto nei momenti più pesanti, mi corico sul mio letto e prego
la Vergine Maria e la povera ragazza morta di proteggermi ed aiutarmi lungo
questo tortuoso percorso.
Spesso
mi sembra di impazzire, ma subito dopo penso a mia mamma e tutto passa.
Un'ultima
cortesia : <<una preghiera per Miriam, mia mamma, per me e Alexandro
Lisnicenco (il ragazzo in cella con me) >>.
Un grande ringraziamento e un forte
abbraccio.
FONTE: Paolo
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