Già Benedetto XVI aveva esposto a
Fatima: <<Adamo, dove sei? Dov'è tuo fratello? Siamo capaci di piangere
di fronte all'esclusione e all'emarginazione di cui soffrono i più
deboli?>>.
Fedeli
al carisma di Fatima, siamo chiamati ad accogliere l'invito alla promozione e
alla difesa della pace tra i popoli, denunciando e opponendoci ai meccanismi
perversi che minacciano razze e nazioni: l'arroganza razionalista e
individualista, l'egoismo indifferente soggettivista, l'economia senza morale o
la politica senza compassione. Fatima si erge come parola profetica di denuncia
del male e impegno per il bene, nella promozione della giustizia e della pace,
nella valorizzazione e nel rispetto per la dignità di ogni essere umano.
La
missione dei cristiani si manifesta nello sforzo di cercare di far di tutto
perché il potere del male sia arrestato e continuino a crescere le forze del
bene. Nella fortezza della Madre si rivela la fortezza di Dio; e in questa
convinzione si ravviva e si rivitalizza la fortezza dei credenti.
FONTE: Dalla Lettera pastorale della
Conferenza Episcopale Portoghese nel centenario delle apparizioni di Nostra
Signora a Fatima nel sito web <http://www.conferencia-episcopal.pt/v1/fatima-sinal-de-esperanca-para-o-nosso-tempo>
Rivista Cristianità, Numero 384, pag
60
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