Per godere di buona salute
di anima e di corpo,
prendere radici di fede,
verdi fronde di speranza,
rose di carità,
viole di umiltà,
L'amore tutto dimentica, tutto perdona, dà tutto senza riserva. P.Pio
Per godere di buona salute
di anima e di corpo,
prendere radici di fede,
verdi fronde di speranza,
rose di carità,
viole di umiltà,
Dio fa bene ogni cosa. Ci ha creati come persone a sua immagine e somiglianza, con lo scopo di vivere in relazione con Lui. Ci ha creati tutti con la stessa dignità, uomini e donne, di razza nera, gialla, bianca e rossa, meticci e mulatti.
Tutti
noi rispecchiamo la bellezza e la grandezza di Dio. Nessuno possiede il modello
esclusivo di bellezza, né la massima intelligenza, né la simpatia per
eccellenza. Nessuno può accaparrarsi l'esclusiva della somiglianza con Dio.
Anche
la <<Lotta Culturale>>, come del resto, il <<Combattimento
Spirituale>> è un dovere del cristiano. Il cristiano non è del mondo ma è
nel mondo, perciò deve agire nel mondo, nella società di appartenenza.
Dal Quaderno di Lavoro "Amati e Chiamati. <<Renditi umile, forte e robusto>>", del Movimento Salesiano.
E' inutile che ci giriamo intorno: il primo e più importante insegnamento che la pandemia ci ha fatto riscoprire è che siamo fragili. Anche nel tempo della scienza e della tecnica siamo assai vulnerabili. L'idea di un uomo libero, padrone di sé, attore unico della propria vita, autonomo e autoreferenziale si è sgretolata in questi ultimi due anni. Non siamo inattaccabili, né onnipotenti, né invulnerabili, né immortali.
La
fede - sostenuta e confermata in questo da una retta ragione - da sempre
afferma con realismo che siamo creature piccole e limitate, deboli ed esposte,
perfino misere, destinate a perire. E' la lezione della finitezza umana, tanto
universale quanto dimenticata. Riconciliarci con la nostra reale umanità
potrebbe effettivamente essere il primo frutto buono di questa terribile
pandemia.
La pandemia di origine cinese da Covid19, diffusasi nel mondo a partire dal febbraio del 2020, rappresenta un tempo forte che spinge molti a misurarsi con le proprie fragilità, a riflettere e a rispondere a domande sul senso della vita.
Nascono così le cosiddette echo chamber, vere e proprie trappole del pensiero e della ricerca della verità, in cui si ascolta unicamente l'eco delle opinioni proprie e di chi la pensa come noi. Siamo di fronte a una società che fugge il silenzio per sfuggire alle domande di senso della vita a cui non è in grado di dare risposte. E' una società che corre veloce, che non dorme mai, che non è mai in silenzio perché ne ha paura (del silenzio).
Il nostro lavoro culturale vuole essere uno spunto di idee per innescare una riflessione, una meditazione sui temi fondamentali della vita, per liberarci dal sonno stanco delle nostre coscienze addormentate dal benessere. Sappiamo quanto la nostra epoca, poco e male, si occupi della formazione del cuore e abbia poca attenzione alla sensibilità spirituale.
Ci tengo a ribadire, che io di mio non mi invento niente, non faccio altro che raccogliere, mettere in evidenza e comunicare quello che leggo sui libri, riviste, e le altre fonti che ho. Infine, ribadisco anche che è un lavoro che come riferimento ha la religione cattolica.
L'Occidente, e soprattutto l'Europa, ha ripudiato il cristianesimo, in questi ultimi 40 anni, con il rifiuto della fede, l'apostasia, le chiese che chiudono, l'iniquità, la distruzione della famiglia.
Negli asili, nelle scuole, nelle università, sui giornali, su tutti i mass-media c'è il "Pensiero Unico", come l'ha chiamato papa Francesco, che è un'ideologia del male. Tutto è sotto controllo. E' una dittatura capillare del pensiero unico, che si sta estendendo, dove ognuno di noi è controllato, guidato, incanalato, potrà essere punito o premiato a seconda che si fa o non si fa ciò che loro vogliono. Ma questo mondo senza Dio crollerà nel tempo dei segreti.
Cari lettori. Posto, per voi, una breve filastrocca di Natale. Il titolo è:
A MANI VUOTE
Ai tempi di Erode, la notte in cui nacque Gesù, gli angeli portarono la buona notizia ai pastori. C'era un pastore poverissimo, tanto povero che non aveva nulla. Quando i suoi amici decisero di andare alla grotta portando qualche dono, invitarono anche lui. Ma lui diceva: <<io non posso venire, sono a mani vuote, che posso fare?>>
Questa è una domanda difficilissima. E sai perché? Perché c'è di mezzo una parola che ci spiazza: la gratuità. Gratis.